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GdF, controlli in crescita del 33% Sotto tiro l’evasione con i Pos

Nella Legge di Bilancio 2025 il Governo ha inserito l’obbligo del collegamento diretto tra il Pos e i registratori di cassa. Dall’attività svolta dalla GdF da giugno a ottobre 2024 è emerso che i cosiddetti “controlli strumentali”, finalizzati a verificare da parte delle Fiamme Gialle la corretta memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi da parte dei commercianti al minuto, con l’obiettivo di contrastare le forme di “evasione con consenso” tra venditore e acquirente, sono cresciuti del 33% rispetto ai primi cinque mesi del 2024.

Dalla verifica della corretta gestione degli strumenti telematici dei pagamenti è emerso che gli operatori economici sottoposti a controllo non certificavano i corrispettivi pur accettando pagamenti tramite Pos, facendo confluire questi flussi finanziari su conti correnti “di appoggio” esteri, con lo scopo di occultare in tutto o in parte gli incassi al Fisco. Anche in questo caso, come spiegano dal Comando generale della Guardia di Finanza, la selezione dei target da sottoporre a controllo strumentale, alla luce dell’esperienza operativa maturata in questi anni, ha tenuto conto anche dei dati connessi agli Indici sintetici di affidabilità fiscale (Isa), puntando soprattutto sugli scostamenti più significativi della redditività delle posizioni monitorate rispetto alle medie di settore, nonché sulle risultanze a carico di coloro che presentavano valori bassi del punteggio Isa.

La seconda direttrice l’obbligo del collegamento diretto tra il Pos e i registratori di cassa su cui si sono mosse le Fiamme Gialle è quella delle verifiche mirate nei confronti di operatori economici a maggior rischio di evasione. Per questo nel 2024 è stata rafforzata l’attività di analisi del rischio e le attività di controllo sono state indirizzate, con un approccio mirato e selettivo, nei confronti di coloro che presentavano significativi indici di rischio fiscale, espressione di una scarsa propensione alla compliance. Attività condivisa nella task force messa in campo da Guardia di Finanza e agenzia delle Entrate, come ha sottolineato il comandante generale Andrea De Gennaro nel corso dell’audizione del 20 novembre in commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria.

Il terzo filone di intervento ha riguardato i contribuenti che hanno ricevuto le comunicazioni per la promozione dell’adempimento spontaneo (i cosiddetti «inerti»), che non risultavano aver regolarizzato la propria posizione né fornito elementi giustificativi rispetto alle irregolarità segnalate dalle Entrate.

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