Il Bonus Mobili è previsto per gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti o, ancora, ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi.
Il Bonus Mobili ha un tetto massimo si ferma a 5.000 euro e si tratta di una detrazione d’imposta, ovvero della possibilità di sfruttare la spesa nella dichiarazione dei redditi, dividendola in 10 quote annuali di pari importo. Oltre al pagamento, da effettuare esclusivamente attraverso bonifico, carta di credito o di debito, non cambia la condizione necessaria per accedere all’agevolazione, ovvero che la spesa sia legata in modo imprescindibile a lavori di recupero o ristrutturazione. La possibilità viene estesa anche alle seconde case e non solo alla prima abitazione, com’era in precedenza.
Per finire con interventi di restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, manutenzione ordinaria e straordinaria, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
A titolo puramente esemplificativo, rientrano tra i mobili agevolabili letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione che costituiscano il necessario completamento dell’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione.
Non sono agevolabili gli acquisti di porte, pavimentazioni, tende, tendaggi e altri complementi di arredo, e la detrazione è ammessa anche per i mobili acquistati con finanziamento a rate.
È anche importante ricordare che, dal 1° gennaio 2025, non saranno più previste agevolazioni fiscali per l’acquisto di caldaie alimentate a combustibili fossili, in linea con la direttiva UE sulle Case Green, che promuove la transizione verso sistemi di riscaldamento più sostenibili.
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